Settembre si è rivelato un mese molto impegnativo per i videogiocatori, con l’uscita di Starfield e l’arrivo di Baldur’s Gate 3 per PS5 ad attirare l’attenzione degli amanti dei giochi di ruolo. Tuttavia, alcuni di noi sono rimasti un po’ indietro, magari di sole poche settimane, con l’uscita di Armored Core 6: Fires of Rubicon, il nuovo gioco di FromSoftware.
Per molti, Armored Core 6 è semplicemente “il nuovo gioco di FromSoftware”, la compagnia che ha portato su piazza successi come Elden Ring. È vero che la saga di Armored Core è nata molto tempo prima dell’arrivo dei soulslike di Miyazaki, che hanno fatto di FromSoftware un nome famoso e ammirato in tutto il mondo dei videogiochi. Tuttavia, è importante ricordare che c’è una vasta fetta di pubblico che non conosce affatto la storia di questo sviluppatore.
Prima di tutto, Armored Core 6 è il nuovo gioco di FromSoftware e questo si percepisce immediatamente. Come si evince? Dal fatto che il “tutorial” sia la parte più difficile delle prime ore di gioco.
Per chi non sa come funziona la fase iniziale di Armored Core 6, ecco un breve riassunto. Si avvia il gioco, si guarda un breve filmato di apertura che introduce il contesto e il protagonista, e subito ci si ritrova nella prima missione. In questa fase, si esplorano diverse aree di dimensioni ridotte, si imparano i comandi fondamentali e si affrontano una serie di scontri semplici.
È un classico inizio di un videogioco, pensato per aiutare il giocatore a prendere confidenza con le meccaniche di base. Peccato che alla fine si debba affrontare un boss, un aeroplano da guerra che, se non si ha esperienza con il genere, sarà inevitabilmente letale. E non si può potenziare il proprio personaggio o scegliere una missione successiva per ritornare più avanti. È come essere davanti a Gundyr Il Giudice in Dark Souls 3, bloccati nell’esplorazione fino a quando non si raggiunge il Santuario del Legame del Fuoco. Solo in Elden Ring, FromSoftware ha deciso di permetterci immediatamente una grande libertà.
Questa scelta di design dei giochi di FromSoftware mette il giocatore di fronte a un muro da superare, che può essere più o meno grande. Personalmente, sono favorevole a questo tipo di approccio, ma sono consapevole che potrebbe creare problemi ad alcuni giocatori e, in Armored Core 6, la questione è ancora più estremizzata.
Dopo aver superato questa fase iniziale, si sbloccano diverse missioni semplici e tutorial che spiegano tutti gli aspetti del gioco. È positivo che alcuni dettagli vengano spiegati successivamente, evitando di sovraccaricare il giocatore di spiegazioni che verranno dimenticate subito dopo. Tuttavia, dopo aver faticato contro il primo vero nemico di Armored Core 6, il gioco ci spiega come camminare e sparare, come funziona il sistema di personalizzazione del mech e così via. Le prime ore di gioco scorrono senza particolari problemi e ricordano sempre quell’iniziale scontro “brutale”, facendoci domandare se fosse proprio necessario.
Nel caso dei soulslike, la difficoltà tende ad aumentare dopo il primo boss, mentre in Armored Core 6 sembra diminuire significativamente. Il gioco è consapevole che il giocatore deve imparare tutte le meccaniche, i menu e le opzioni prima di affrontare una nuova sfida.
In conclusione, questo tipo di “controllo abilità” all’inizio del gioco non mi dispiace, ma sono consapevole che altri giocatori potrebbero pensarla diversamente. E voi, cosa ne pensate? Ritenete che sia un problema o no?
Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non rappresenta necessariamente la linea editoriale di Multiplayer.it.