Gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) hanno una routine per dormire e hanno spazi dedicati per il riposo. Non ci sono camere da letto, ma stanzette che possono considerare come spazi privati. Non ci sono letti tradizionali, ma i membri dell’equipaggio si infilano in sacchi a pelo per dormire. Alcuni si legano per evitare di fluttuare durante il sonno, mentre altri preferiscono lasciarsi fluttuare in condizioni di microgravità.
Dormire nello spazio non è semplice. A causa dei ritmi circadiani perturbati, gli astronauti sulla ISS fanno il giro della Terra 16 volte al giorno, quindi sperimentano albe e tramonti ogni 90 minuti. Inoltre, gli ambienti non sono del tutto confortevoli e richiedono un certo adattamento.
La vita sulla ISS può mettere a dura prova il sonno degli astronauti. L’ambiente può risultare monotono e isolato, e gli astronauti devono svolgere compiti che richiedono grande competenza e attenzione. Tutti questi fattori possono rendere difficile dormire bene. In media, gli astronauti dormono circa 6 ore al giorno, meno rispetto alle 7-8 ore raccomandate sulla Terra.
La NASA sta cercando di migliorare il sonno degli astronauti sulla ISS, soprattutto in vista di missioni di lunga durata come quelle su Marte. Alcune delle strategie consigliate includono rispettare una routine di lavori e riposo che segue i ritmi circadiani, adottare una corretta igiene del sonno e ridurre gli stimoli luminosi prima di dormire. In alcuni casi, possono essere utilizzati farmaci o rimedi naturali come la melatonina.
Uno degli aspetti su cui si sta lavorando è l’utilizzo di luci speciali per ottimizzare l’illuminazione in modo da favorire i ritmi circadiani degli astronauti. Recenti studi hanno sviluppato una lampada speciale, chiamata Circadian Light, che emette un’alternanza di spettri luminosi simili a quelli serali e mattutini per favorire il sonno e il risveglio. Questa lampada è stata utilizzata dall’astronauta danese Andreas Mogensen durante la sua permanenza sulla ISS.
Inoltre, durante il sonno, Mogensen indosserà un auricolare progettato per registrare l’attività elettrica del suo cervello. Questo permetterà di monitorare la qualità del sonno e identificare eventuali disturbi.