La medicina spaziale: nuovi progressi per una vita migliore sulla Terra

A cosa serve andare nello spazio? In definitiva, a vivere meglio sulla Terra. Numerose scoperte scientifiche e mediche aiutano sia gli astronauti che gli individui comuni. Ad esempio, è stato dimostrato che lo spazio può ridurre le rughe e rallentare l’invecchiamento.

Sono stati affrontati alcuni di questi temi nel convegno dal titolo “Costruire una civiltà nello spazio” a Firenze, organizzato dalla Fondazione Internazionale Menarini in collaborazione con la Nasa, Sovaris Aerospace e The Foundation for Gender-Specific Medicine.

Gli esperti di tutto il mondo hanno discusso sulle ultime novità della ricerca spaziale medico-scientifica e sulle sue possibili applicazioni sulla Terra. Durante l’evento, sono state affrontate le nuove sfide etiche, politiche e legali che l’umanità dovrà affrontare. Queste sfide includono la governance nella raccolta e distribuzione delle risorse di nuovi mondi, l’alterazione del genoma umano per migliorare l’idoneità ai voli spaziali e la tutela degli ambienti dei pianeti.

La medicina di precisione nello spazio ha raggiunto progressi significativi nell’affrontare l’invecchiamento. Gli studi sugli effetti della microgravità e delle radiazioni ionizzanti sugli astronauti stanno aprendo la strada a nuove strategie per combattere le malattie cardiovascolari e metaboliche.

Sono allo studio nuovi strumenti per la medicina di precisione, come i gemelli digitali e la farmacogenomica, che sono stati sviluppati per i viaggiatori spaziali ma possono anche essere utili per la salute dei “terrestri”. Infatti, si prevede che nei prossimi decenni centinaia o forse migliaia di civili si avventureranno nello spazio come turisti per vivere e lavorare.

Questa nuova era dell’esplorazione spaziale richiede di comprendere come addestrare le persone comuni per una permanenza più lunga nello spazio. Ad esempio, la NASA sta lavorando per mettere piede su Marte nel 2040, mentre Elon Musk e la sua compagnia SpaceX sperano di creare insediamenti stabili con un milione di persone entro il 2050. Tuttavia, è importante considerare che vivere per alcuni mesi in orbita accelera l’invecchiamento e comporta cambiamenti che normalmente si verificano in 10-20 anni di vita sulla Terra, con conseguenze negative su occhi, cuore, DNA e metabolismo.

Fortunatamente, la medicina spaziale sta fornendo nuovi strumenti di precisione per contrastare questi effetti attraverso la personalizzazione dei farmaci, l’attività fisica e la dieta basate sul profilo molecolare di ogni individuo. Inoltre, sono in corso studi su programmi di intelligenza artificiale per diagnosticare malattie prima ancora della comparsa dei sintomi, biopsie liquide che riconoscono i segni di diversi tipi di tumori attraverso un semplice prelievo di sangue e gemelli digitali per prevedere l’evoluzione di malattie.

L’evento di Firenze della Fondazione Menarini ha visto la partecipazione di medici, psicologi, biologi, astronauti, ingegneri, astronomi, storici, fisici ed esperti di etica. Sono state discusse le principali sfide che ci attendono in questa nuova era dell’esplorazione spaziale. Gli atti del convegno verranno pubblicati in un volume edito dall’Academic Press di Elsevier.

La medicina spaziale offre anche un importante contributo alla medicina di genere. Uomini e donne possono reagire in modo diverso nello spazio, e queste differenze stanno emergendo man mano che sempre più donne diventano astronauta in orbita.

Il futuro fuori dalla Terra richiederà una preparazione adeguata. L’astronauta italiano Roberto Vittori ha condiviso la sua esperienza nella Stazione Spaziale Internazionale, che rappresenta l’apice dei laboratori scientifici avanzati e una piattaforma per la ricerca nel campo della medicina e della farmaceutica. La microgravità sperimentata nello spazio può avere effetti negativi sul corpo umano simili a un processo di invecchiamento accelerato, ma offre al contempo opportunità uniche per la ricerca medica e scientifica. La simulazione dell’invecchiamento veloce a cui gli astronauti sono sottoposti a bordo ci aiuta a comprendere meglio la neuroplasticità e i meccanismi di adattamento del sistema nervoso alle sfide dello spazio.

L’importanza di monitorare gli effetti fisici dell’ambiente ostile dello spazio sui astronauti non riguarda solo la loro salute, ma contribuisce anche alla nostra comprensione della fisiologia umana grazie alla medicina di precisione.

La medicina spaziale sta aprendo nuove strade per una vita migliore sulla Terra. Attraverso la ricerca e l’applicazione di nuove tecnologie, potremmo beneficiare di progressi significativi nella lotta contro l’invecchiamento e nel miglioramento della nostra salute sia nello spazio che sulla Terra.