Mentre Microsoft e Bethesda sono ancora nel pieno dei festeggiamenti per il lancio di Starfield, la società di Redmond ha già l’obbligo di guardare avanti, di non fermarsi un attimo, proprio ora che il momentum sembra essere positivo e la sua principale concorrente, Sony, deve smaltire gli ultimi mesi di silenzio prima di tornare dirompente con Marvel’s Spider-Man 2 e un bel po’ di hardware.
E così, dopo essere rientrati dalla Gamescom un poco delusi per l’assenza ingiustificata di Forza Motorsport, considerata tra l’altro la sua ormai imminente uscita sul mercato, i ragazzi di Turn 10 ci hanno invece dato l’opportunità di dissipare ogni dubbio sullo stato del gioco offrendoci la possibilità di giocare comodamente a casa con una demo del prossimo, attesissimo Forza Motorsport.
Una dimostrazione comprensiva della fase iniziale del gioco, ovvero una sorta di tutorial seguito dall’introduzione alle meccaniche della carriera: quel Tour Costruttori che rappresenta l’ossatura della componente single player del gioco; circa mezz’ora, quaranta minuti di gioco a seconda della propria competenza, che potevano però essere ripetuti più e più volte per affinare l’abilità al volante e scoprire magari qualche piccolo dettaglio aggiuntivo.
Una nuova idea di carriera
Da un punto di vista tecnico, il nuovo Forza Motorsport è difficile da discutere. Non è un caso che il nuovo Forza Motorsport abbia impiegato il triplo del tempo che solitamente distanziava un capitolo della serie dal successivo per arrivare sul mercato: invece dei 2 anni consueti, storicamente intervallati con i Forza Horizon, stavolta ce ne sono voluti 6. Così come non è un caso l’assoluta mancanza di un numero di riferimento accanto al titolo: questo non è Forza Motorsport 8, ma un più semplice e basilare Forza Motorsport. Una rinascita? Una ripartenza? Un nuovo inizio? In realtà dalle parole di Dan Greenawalt, figura storica e GM di Turn 10 e Chris Esaki, il Creative Director di questo episodio, si evince un percorso che ricorda molto da vicino quanto compiuto da Asobo con Flight Simulator.
Ci troviamo davanti a un Forza che vuole diventare un’esperienza definitiva, duratura e longeva, una sorta di live service che possa essere costantemente aggiornato, migliorato, rifinito, per puntare a offrire un’esperienza di guida che accompagni il giocatore negli anni a venire: una piattaforma per gli amanti della guida, per chi è interessato a migliorarsi nel tempo, ma anche per chi vuole semplicemente godersi un bel giro avendo sempre qualcosa di nuovo da provare da qui fino a chissà quando. E realizzare questa sorta di capitolo definitivo ha richiesto un lavoro di pre-produzione colossale e, soprattutto, una nuova idea alla base della carriera single player, il punto nevralgico dei Forza e, in particolare, di quei racing game esattamente a metà strada tra l’arcade e la simulazione di cui la serie di Turn 10 e Gran Turismo sono i massimi esponenti. Ora l’obiettivo di chi si mette alla guida con Motorsport è di instaurare e costruire nel tempo una relazione molto profonda con un numero più limitato di vetture invece di puntare alla raccolta di auto fine a sé stessa, alla bulimia del collezionismo. E questo rappresenta un importante cambio di rotta rispetto al passato.
I trofei costruttori rappresentano la colonna portante della nuova carriera
Il nuovo Forza punta a tirare fuori il proprio io più veloce, a diventare una sorta di allenatore virtuale, attraverso un sistema che aiuta il giocatore a comprendere e migliorare le performance in ogni singola curva, rettilineo, sorpasso e giro. Durante la corsa infatti, il titolo giudica con costanza la performance del pilota restituendo un punteggio collegato ai singoli spezzoni della pista e concorrendo in questo modo a generare punti esperienza per la vettura che in quel momento si sta guidando. In questo modo la macchina guadagna dei livelli e questo concorre allo sblocco di parti inedite con cui effettuare il tuning e migliorare le prestazioni in gara in un loop di gameplay estremamente soddisfacente. Almeno nelle prime sessioni che abbiamo affrontato. Continuare a pilotare la stessa vettura permette infatti di conoscerla meglio, di studiare le sue performance e allo stesso tempo di potenziarla, sempre rimanendo all’interno degli IP necessari a non sforare di categoria, accedendo a nuove parti e gestendo di fino la messa a punto. In questo modo si guadagna competenza di pari passo con l’acquisizione dei crediti necessari per mettere le mani su una nuova vettura, magari più veloce e scattante di base, con cui proseguire lo stesso percorso di crescita.
I trofei costruttori
Forza Motorsport avrà più di 500 vetture al lancio, ognuna disegnata con un altissimo livello di dettaglio. A gestire tutta questa progressione relativa alle singole vetture che si dipana attraverso la distribuzione di crediti e punti esperienza, ci si mettono di mezzo le competizioni. Nella versione di prova avevamo accesso esclusivamente all’introduzione, ma abbiamo potuto dare un’occhiata alle sfide che sbloccheremo successivamente e che saranno suddivise in svariati trofei costruttori, ognuno composto da un certo numero di gare che potranno essere svolte con specifiche categorie di vetture. In questo modo, da un lato ci si sente costretti a potenziare poche vetture con cui si ha la maggiore confidenza, ma anche periodicamente a comprare nuove auto per accedere alle competizioni di livello più avanzato.