L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei videogiochi

L’intelligenza artificiale (AI) è diventata un argomento caldo, criticato, dibattuto e utilizzato negli ultimi anni. Il machine learning, un sottoinsieme dell’intelligenza artificiale, è già ampiamente utilizzato e gli ultimi esperimenti in questo campo hanno allarmato molti ricercatori.

La domanda che molti si pongono è: “E se un giorno le macchine diventassero così intelligenti da soppiantare l’umanità?”. Questa è la paura che si nasconde dietro l’allarmismo di alcuni scienziati di spicco, come Steven Hawking che nel 2014 ha dichiarato che lo sviluppo di un’intelligenza artificiale completa potrebbe segnare la fine della razza umana.

Nonostante queste preoccupazioni, la ricerca sull’intelligenza artificiale prosegue inarrestabile grazie alla volontà di scoperta che da sempre anima gli scienziati, ma anche agli interessi strategici ed economici che ogni nazione e multinazionale nutrono nell’applicazione dell’intelligenza artificiale.

Parlando dell’applicazione dell’IA, non possiamo non menzionare il settore dei videogiochi, che è stato uno dei precursori nello sviluppo tecnologico che ha completamente rivoluzionato il suo panorama negli ultimi vent’anni. L’utilizzo degli algoritmi di intelligenza artificiale nel contesto dei videogiochi è già una realtà e si concentra principalmente sui cosiddetti “Non Playable Character” (NPC), cioè i personaggi non giocanti.

L’IA viene impiegata nei videogiochi per migliorare l’intelligenza dei personaggi non giocanti e l’interazione tra questi e il giocatore reale. Grazie all’apprendimento automatico, i personaggi non giocanti imparano e si adattano automaticamente al contesto e alle interazioni precedenti, migliorando l’espressione facciale, il dialogo e in generale il realismo del videogioco.

I videogiochi dotati di questa tecnologia offrono sviluppi e trame diverse, restituendo feedback personalizzati in base all’esperienza di gioco del giocatore. Ciò aumenta la sensazione di realismo e l’interazione con i personaggi non giocanti, che sembrano giocatori “veri”.

L’IA viene anche utilizzata per abbinare giocatori con abilità di gioco simili e per creare sfide avvincenti a partire dai dati raccolti sul giocatore. Nel futuro, l’AI sarà presente non solo nei videogiochi, ma anche nella vita quotidiana, potendo sostituire attività comuni.

Oggi, troviamo già software che utilizzano l’IA, e in futuro potremmo assistere alla generazione autonoma di nuovi contenuti basati su quelli già esistenti. Inoltre, si ipotizza un’esperienza di gioco in cui saremo in grado di connetterci direttamente al videogioco e interagire con esso, aprendo la strada agli esperimenti di Elon Musk e al suo “Neuralink” che ha ottenuto l’approvazione dell’Fda per l’impianto di chip nel cervello umano.

Insomma, il futuro dei videogiochi con l’intelligenza artificiale è molto promettente, offrendo nuove possibilità e un’esperienza di gioco sempre più coinvolgente.