La prima sanzione economica ad un’azienda per non aver rimosso un satellite dall’orbita

Il 2 ottobre 2023 è stata assegnata la prima sanzione economica ad un’azienda per non aver rimosso correttamente un satellite dall’orbita. La multa è di 150.000 dollari, assegnata a Dish Network, che la dovrà pagare alla Federal Communications Commission (FCC) per non aver rimosso correttamente il satellite EchoStar-7 dall’orbita geostazionaria. Si tratta della prima multa, da parte di un’agenzia federale, relativa ad un mancato o errato smaltimento di un satellite a fine vita.

Dish è un’importante azienda che opera nel settore televisivo satellitare, ed è quindi dotata di una flotta di satelliti in orbita per la diffusione di questi servizi. EchoStar-7 è arrivato nello spazio a febbraio 2022 e a maggio dello scorso anno avrebbe dovuto raggiungere quella che viene definita un’orbita “cimitero”. Si tratta di una zona in cui si trovano i satelliti che operavano in orbita geostazionaria e non più funzionanti, troppo lontani per potere deorbitare e distruggersi in atmosfera.

EchoStar-7 avrebbe dovuto innalzare la sua orbita di 300 km, ma si è fermato a soli 122 km. Più in alto rispetto al punto di partenza e quindi all’orbita operativa, ma troppo poco. Un satellite dismesso potrebbe in futuro rompersi o essere colpito da altri detriti, e in questa orbita così vicina a quella operativa diventare un problema. Dish ha dichiarato che il poco propellente rimasto al satellite non ha permesso di eseguire l’intera manovra.

La FCC ha dichiarato che Dish ha violato il Communications Act, le regole FCC e i termini della licenza della società. Si tratta della prima applicazione delle norme legate alla gestione dei satelliti a fine vita in orbita terrestre. Questa multa rappresenta un importante precedente, un momento che segnerà probabilmente un cambio di rotta nella gestione del problema dei detriti spaziali.

L’EchoStar-7, non essendo più manovrabile, potrebbe rappresentare un pericolo per gli altri satelliti vicini in orbita geostazionaria. Proprio per evitare l’aumento di detriti spaziali, enti come l’ESA stanno promuovendo programmi per sviluppare satelliti in grado di rimuovere oggetti non più manovrabili, come ora è diventato anche EchoStar-7. Principalmente in orbita terrestre bassa inoltre, tutti i nuovi satelliti che vengono lanciati devono obbligatoriamente essere dotati di sistemi (attivi o passivi) per il rientro.