La telecamera EUI del Solar Orbiter consente nuovi progressi nell’imaging solare

Attraverso un metodo di funzionamento unico, gli scienziati sono riusciti a utilizzare la telecamera EUI del Solar Orbiter per catturare immagini di parti dell’atmosfera solare precedentemente difficili da acquisire. Questo è stato possibile grazie a una modifica dell’ultimo minuto alla telecamera, che si prevede influenzerà i futuri progetti di strumenti solari.

La telecamera Extreme Ultraviolet Imager (EUI) del Solar Orbiter restituisce immagini ad alta risoluzione delle strutture nell’atmosfera solare, regione che gli scienziati chiamano corona. Durante la costruzione dell’EUI, una modifica dell’ultimo minuto alla porta di sicurezza sulla parte anteriore dello strumento ha permesso di vedere più in profondità nella sua regione target rispetto a quanto originariamente specificato.

La modifica ha comportato l’aggiunta di un piccolo ‘pollice’ sporgente, pesante pochi grammi, alla porta dello strumento. Quando la porta si sposta per far entrare la luce nella telecamera, se viene fermata a metà strada, il pollice copre il disco luminoso del Sole, e l’EUI può rilevare la luce ultravioletta un milione di volte più debole proveniente dalla corona circostante.

Il team si riferisce a questo come il modo di funzionamento dell’occulter. I test con l’occulter EUI sono in corso dal 2021. Ora il team è sicuro del suo funzionamento di successo e ha scritto un articolo (pubblicato su Astronomy & Astrophysics) e pubblicato un video che mostra i risultati.

Il valore di questo nuovo approccio è che il coronografo e la telecamera possono essere inclusi nello stesso strumento, consentendo l’imaging del Sole e della corona intorno ad esso. Inoltre, l’occulter dell’EUI rende possibile per gli scienziati vedere più in profondità nell’atmosfera solare, una regione che si trova oltre il campo visivo dei classici imager EUV ma è solitamente oscurata dai tradizionali coronografi.

Solar Orbiter è una missione spaziale di collaborazione internazionale tra ESA e NASA, gestita dall’ESA. Grazie a queste nuove possibilità di imaging solare, i ricercatori si aspettano di scoprire segreti finora sconosciuti sull’atmosfera solare e sulle sue dinamiche magnetiche.