Temperatura nelle aree vicine ai ghiacciai si riscalda il doppio rispetto ad altre zone

Negli ultimi 20 anni, le aree vicine ai ghiacciai si sono scaldate circa il doppio rispetto a quelle situate a tre chilometri di distanza, secondo uno studio internazionale coordinato dall’Italia. Lo studio, condotto in collaborazione con varie istituzioni tra cui l’Università di Milano e l’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa, ha analizzato i dati sulla temperatura del suolo utilizzando centinaia di sensori installati in prossimità dei ghiacciai in diverse parti del mondo, dalle Alpi alle Ande del Perù fino alle isole Svalbard nell’Artico.

Questo studio ha permesso di produrre la più dettagliata mappa della temperatura nelle aree di alta montagna fino ad oggi, evidenziando le differenze che possono esistere tra zone che distano solo poche decine di metri l’una dall’altra.

Gli ultimi 20 anni di dati hanno mostrato che alcune aree di montagna si stanno riscaldando più velocemente di quanto previsto dai modelli globali. Questa situazione è particolarmente grave nelle montagne delle aree tropicali e subtropicali e nelle zone vicine ai ghiacciai. La riduzione dei ghiacciai e della neve sta amplificando il tasso di riscaldamento.

Nel periodo 2001-2005, l’aumento delle temperature del suolo è stato significativo nelle zone intertropicali (+0,75°C) e nell’emisfero australe (+1,02°C). A tre chilometri di distanza dai ghiacciai, invece, i decrementi delle temperature sono stati minimi o nulli.

Le aree vicine ai ghiacciai hanno anche sperimentato un notevole aumento della stagione senza neve, che è passata da due settimane a un mese all’anno. Questo aumento è stato di 23 giorni nell’emisfero meridionale, 20 nella zona intertropicale e 13 nell’emisfero settentrionale.

Questo studio sottolinea l’importanza di monitorare attentamente le temperature nelle aree montane e l’impatto che il cambiamento climatico sta avendo sui ghiacciai e sulle zone circostanti.