Uno studio rivela che i buchi neri possono espellere residui dopo aver consumato stelle

Uno studio recentemente pubblicato su arXiv ha scoperto che circa il 50% dei buchi neri che consumano stelle possono espellere dei residui diversi anni dopo. Gli astronomi hanno fatto questa scoperta osservando per molti anni diversi buchi neri coinvolti negli eventi di distruzione mareale (TDE). Durante questi eventi, una stella si avvicina troppo a un buco nero e viene distrutta dalle forze mareali provocate dalla sua gravità. Questa distruzione genera una forte emissione di radiazione elettromagnetica nel campo della luce visibile.

Il materiale stellare distrutto si accumula in un disco sottile chiamato disco di accrescimento, mentre una parte della stella viene espulsa dal buco nero. Il disco di accrescimento facilita il trasporto della materia verso il buco nero ma è anche instabile, causando spostamenti e collisioni nella materia stessa. Gli scienziati hanno utilizzato onde radio per osservare i getti prodotti da queste collisioni.

Secondo la ricercatrice Yvette Cendes, “una frazione molto grande di questi buchi neri che non emettono onde radio nelle prime fasi si ‘accendono’ improvvisamente anni dopo”. Questa è la prima volta che viene osservato che i buchi neri possono “espellere” materia. Lo studio deve ancora essere revisionato da altri scienziati, ma se confermato, rappresenterebbe un importante progresso nello studio e nella comprensione dell’universo.