Uno scienziato ha recentemente affermato che la NASA potrebbe aver inavvertitamente scoperto la vita su Marte quasi 50 anni fa e poi l’avrebbe uccisa accidentalmente prima di rendersi conto di cosa si trattasse. Altri esperti, però, sono divisi: le nuove affermazioni potrebbero essere una fantasia inverosimile o un’intrigante possibile spiegazione per alcuni sconcertanti esperimenti del passato.
Dopo l’atterraggio sul Pianeta Rosso nel 1976, i lander Viking della NASA potrebbero avere raccolto campioni con minuscole forme di vita nascoste all’interno delle rocce marziane, secondo Dirk Schulze-Makuch, astrobiologo della Technische Universität Berlin, in un articolo per Big Think. Se queste forme di vita estreme esistevano e continuano ad esistere, gli esperimenti condotti dai lander potrebbero averle uccise prima che fossero identificate, perché i test avrebbero “sopraffatto questi potenziali microbi”, ha spiegato Schulze-Makuch.
Ciascuno dei lander Viking – Viking 1 e Viking 2 – ha effettuato 4 esperimenti su Marte: l’esperimento gascromatografo con spettrometro di massa, un esperimento di rilascio, un esperimento di rilascio pirolitico e un esperimento sullo scambio di gas. I risultati degli esperimenti erano confusi e da allora hanno continuato a lasciare perplessi alcuni scienziati.
Nel 2007 il lander Phoenix della NASA ha trovato tracce di perclorato, una sostanza chimica utilizzata nei fuochi d’artificio e negli esplosivi, che si trova naturalmente su Marte. Il consenso scientifico generale è che la presenza di perclorato e dei suoi sottoprodotti può spiegare adeguatamente i gas rilevati nei risultati originali di Viking, il che ha sostanzialmente “risolto il dilemma”, ha dichiarato un astrobiologo dell’Ames Research Center della NASA.
Schulze-Makuch ritiene che l’aggiunta di acqua agli esperimenti Viking potrebbe aver distorto i risultati, uccidendo potenziali microbi igroscopici. Altri scienziati sono d’accordo con questa ipotesi. Non è la prima volta che gli scienziati suggeriscono che gli esperimenti di Viking potrebbero aver ucciso inavvertitamente i microbi marziani. Tuttavia, come suggerito da altri, non c’è bisogno di invocare uno strano nuovo tipo di vita per spiegare i risultati di Viking.