Uno studio condotto da un team internazionale, in cui è coinvolta anche l’Università di Torino, ha fatto una scoperta eccezionale nel campo dell’architettura cosmica. Elisa Goffo, dottoranda nel dipartimento di fisica dell’Università, fa parte del team che ha confermato che l’esopianeta Gj-367b ha una densità estremamente alta, pari a 10,2 grammi per metro cubo, quasi il doppio di quella della Terra.
Secondo l’Università, una composizione simile è molto rara e suggerisce che l’oggetto sia composto principalmente di ferro, sollevando domande interessanti. Durante lo studio, sono state anche rilevate altre due piccole pianeti che orbitano attorno alla stessa stella. Mentre Gj-367b compie una rivoluzione completa in sole 7,7 ore, i suoi compagni hanno un periodo orbitale di 11,5 e 34 giorni.
Goffo ha collaborato con gli scienziati del Thuringer Landessternwarte, in Germania, all’interno di Kesprint, un consorzio di ricerca con oltre 40 membri provenienti da nove Paesi diversi, specializzato nella caratterizzazione degli esopianeti individuati dai telescopi. Utilizzando lo spettrografo Harps, il team ha effettuato 300 misurazioni in due anni per determinare la densità dell’oggetto.
L’obiettivo di questa scoperta è capire come si è formato Gj-367b. Potrebbe essere nato in una regione del disco protoplanetario ricca di ferro oppure potrebbe essere stato coinvolto in un evento catastrofico che ha strappato via il suo mantello roccioso, lasciando esposto il suo “cuore” di ferro denso. Questa scoperta potrebbe avere importanti implicazioni sulla formazione dei pianeti.
È interessante notare che questa scoperta è definita unica nel suo genere e contribuisce a completare il puzzle dell’architettura cosmica.