La missione Apollo 11, che ebbe luogo nel 1969, adempì all’impegno assunto dal presidente John F. Kennedy nel settembre 1962 di sbarcare un uomo sulla Luna prima della fine del decennio. La NASA ha dichiarato di voler creare un insediamento umano permanente sulla Luna entro i prossimi dieci anni. Questo dopo più di 50 anni dal primo allunaggio. Anche con un obiettivo così alto, l’idea di una colonizzazione lunare a lungo termine è piena di sfide.
Dove stabilirsi è il primo problema. La posizione migliore è probabilmente vicino a uno dei poli a causa del prolungato ciclo giorno-notte della Luna. Sono state proposte due località particolari: il Monte Malapert e il bordo del cratere Peary. Con un’area di atterraggio ampia e liscia e sezioni di ombra persistente, si ritiene che il Monte Malapert sia saturo di idrogeno ed elio impiantati. Quattro regioni montuose soprannominate “vette di luce eterna” circondano il cratere Peary con una topografia ampia e piatta. Questa zona offre una temperatura costante e l’accesso all’energia solare.
Il problema dell’alloggio sorge dopo che il posto è stato scelto. Ci sono due opzioni: biodomi superficiali o tubi di lava sotterranei. Il primo offre una migliore difesa contro le collisioni di meteoriti e la radiazione solare, che è circa 200 volte più forte sulla Luna che sulla Terra. Quest’ultimo offre un accesso e un trasporto più convenienti oltre ai vantaggi psicologici dell’essere all’aperto. Il futuro più probabile combina i due. Con questa combinazione, la regolite fungerà da materiale da costruzione principale e le strutture lunari verranno costruite con una combinazione di stampa 3D e regolite.
L’insediamento lunare ha bisogno di cibo ed energia come ogni altra città terrestre. L’acqua è stata scissa in idrogeno e ossigeno per creare carburante per la propulsione e l’energia solare è una potenziale fonte di energia. Inizialmente il cibo dovrà essere portato dalla Terra. Tuttavia, la produzione alimentare artificiale e le colture idroponiche continueranno a essere problemi. L’inclusione di diverse agenzie e persone spaziali, comprese quelle ricche come Elon Musk e Jeff Bezos, richiederà attente considerazioni legali e pratiche.
Attualmente, la Luna è regolata dal Trattato sullo spazio esterno del 1966. Questo trattato vieta il possesso nazionale dello spazio e lo considera aperto all’esplorazione e all’utilizzo da parte di tutti i governi. Il trattato dovrà essere rinegoziato e ampliato. Ciò terrà conto dei numerosi interessi nazionali e culturali. Inoltre, deve considerare le conseguenze legali di persone che possiedono le ricchezze e il potere di intere nazioni.
Le difficoltà di sopravvivere sotto una gravità di un sesto e 250.000 miglia dalla Terra devono essere affrontate anche fisicamente e psicologicamente. La Stazione Spaziale Internazionale ospita astronauti da quasi un anno, ma la Luna pone nuove difficoltà. Non è chiaro, ad esempio, come i nostri sistemi cardiovascolare e muscoloscheletrico si adatterebbero alla gravità significativamente ridotta. Gli psicologi esprimono preoccupazione per la solitudine, l’astrofobia e la paura dello spazio stesso.