Uno studio recente pubblicato su JAMA Internal Medicine ha scoperto che lo strumento ChatGPT di OpenAI può rispondere alle domande dei pazienti con maggiore empatia rispetto ai medici umani. I ricercatori, guidati da John Ayers, epidemiologo presso l’Università della California San Diego, La Jolla, hanno selezionato casualmente circa 200 domande dei pazienti dal forum AskDocs di Reddit e le hanno presentate sia a medici umani che a ChatGPT.
Un team clinico ha valutato la qualità e l’empatia delle risposte fornite dai medici umani e ChatGPT. Per sorpresa di molti, i risultati hanno mostrato che il chatbot ha fornito risposte preferite quasi l’80% delle volte rispetto alle risposte dei medici umani. L’autore principale dello studio ha spiegato che ChatGPT aveva un vantaggio sui medici umani perché non è vincolato dal tempo, permettendogli di mostrare maggiore empatia verso i pazienti.
I risultati di questo studio hanno importanti implicazioni per il futuro della sanità. L’uso dell’IA per affrontare il burnout dei medici sta ottenendo sempre più attenzione, e molte aziende come Microsoft, Google e Amazon stanno già utilizzando l’IA generativa per affrontare compiti banali come la burocrazia. Sebbene l’accuratezza dell’IA generativa e la sua capacità di fornire informazioni pertinenti rimangano una preoccupazione, la tecnologia potrebbe essere in grado di colmare le lacune nei compiti sanitari diventati troppo impegnativi per i medici e avere un impatto significativo sulla cura dei pazienti.
È importante notare che gli autori dello studio non sostengono che l’IA generativa possa sostituire i medici umani. Tuttavia, i risultati suggeriscono che la tecnologia potrebbe assistere i medici nei loro compiti quotidiani e fornire cure più personalizzate ai pazienti. Questo potrebbe portare a un miglioramento del flusso di lavoro e contribuire a salvare vite.
Sebbene i risultati dello studio siano entusiasmanti, ci sono ancora preoccupazioni sull’accuratezza dell’IA generativa e sulla sua capacità di fornire informazioni pertinenti ai pazienti. Come ha notato David Asch, professore di medicina e vice-decano senior presso l’Università della Pennsylvania, ChatGPT è “un po’ loquace” e potrebbe non fornire risposte concise come i medici umani. Tuttavia, la tecnologia sta evolvendo rapidamente e c’è il potenziale per l’IA di svolgere un ruolo significativo nel futuro della sanità.
In conclusione, i risultati dello studio forniscono ulteriori prove che l’IA generativa potrebbe essere in grado di colmare le lacune nei compiti sanitari e fornire cure più personalizzate ai pazienti. I risultati dovrebbero incoraggiare i regolatori a creare incentivi e guardrails per garantire che ciò accada in modo sicuro ed efficace. Mentre i medici umani rimangono essenziali per il sistema sanitario, l’uso dell’IA generativa potrebbe portare a un miglioramento della cura dei pazienti e delle pratiche sanitarie più efficienti.