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Calcio: Licenza Uefa, cos’è e perché preoccupa la Serie A

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Il calcio italiano trema per il suo futuro. Colpa della Licenza Uefa e del fair play finanziario, due strumenti che da un lato portano la Serie A nel calcio del futuro, dall’altro creano problemi enormi a società e presidenti alle prese con debiti, buchi di bilancio, Iva non pagata. A partire dalla stagione 2018/2019 il rilascio delle licenze nazionali sarà subordinato al rispetto del pareggio di bilancio. Chi non potrà garantire tale risultato si vedrà estromesso dal campionato.

LICENZA NAZIONALE, LICENZA UEFA E FAIR PLAY FINANZIARIO

Facile capire perché il calcio italiano e più nello specifico la Serie A siano alle prese con un grave problema. La licenza nazionale è lo strumento che consente alle squadre dei campionati professionistici di disputare il proprio campionato di riferimento. La Federazione Italiana Giuoco Calcio nel febbraio 2017 ha diffuso i parametri da rispettare per i club che parteciperanno alla stagione 2017/2018. Nel dettaglio è obbligatorio rispettare i seguenti requisiti:

  • Pagamento dei debiti scaduti nei confronti di società affiliate a federazioni estere entro il 31 marzo 2017
  • Copia dei contratti di acquisti compiuti all’estero tra l’1 gennaio 2016 e il 31 dicembre 2016
  • Depositare alla Co.Vi.So.C la documentazione attestante eventuali liti non temerarie tra la squadra italiana e la controparte straniera innanzi al competente organo.

In caso di mancato rispetto di questi punti la Figc prevede un’ammenda per ciascuna violazione di 20.000 euro.

Per quanto riguarda invece la parte relativa agli adempimenti fiscali delle società ogni club deve presentare

  • Documenti attestanti la liquidazione periodica dell’IVA relativa all’anno d’imposta 2016 con tanto di modelli F24. In caso contrario è necessaria una dichiarazione sostitutiva firmata dal legale rappresentante della società.
  • In caso di comunicazioni di irregolarità spedite dall’Agenzia delle Entrate, queste devono essere presentate alla Co.Vi.So.C

Anche in questo caso il mancato rispetto di questi punti porta a un’ammenda di 20.000 euro a violazione.

LICENZA UEFA, UN’AGEVOLAZIONE PER IL FUTURO. ANCHE IN ITALIA

Va notato come il vincolo per i contratti esteri non valga per le squadre che hanno ottenuto la Licenza UEFA. La stessa cosa accade per i bilanci. Le squadre che non ottengono la “certificazione” devono presentare documenti attestanti lo stato patrimoniale del club mentre le altre possono proporre le previsionali di spesa su base trimestrale. La licenza nazionale viene emessa anche tenendo conto dell’indicatore di liquidità di ogni club con un punto di penalizzazione deciso in caso di mancato rispetto dei parametri.

LICENZA UEFA, ANALISI AUTOMATICA PER LE SQUADRE DI SERIE A

Appare quindi evidente che la Licenza Uefa sia diventata, con gli anni, uno strumento per agevolare la concessione della licenza nazionale. Certo ci sono squadre che non l’hanno ottenuta, nel 2016 è toccato a Genoa, Chievo e Empoli. Queste però sono costrette ad adempimenti maggiori rispetto alle altre con l’obbligo di far “quadrare i conti” per evitare penalizzazioni e ammende. Inutile dire che la “Licenza Uefa” non viene concessa su richiesta. Il meccanismo è automatico e tutto dipende dalla volontà dei singoli club di presentare o meno la documentazione richiesta. Certo è, come vedremo, che la percezione di una società priva di licenza UEFA è diversa rispetto a una che ne è in possesso.

LICENZA UEFA, COME SI OTTIENE

Ma come si ottiene la Licenza UEFA? Come detto non bisogna presentarsi a uno sportello o compilare un modulo. Si tratta di un meccanismo automatico, relativamente alle squadre di Serie A che porta le società ad ottenere il permesso di partecipare a competizioni continentali. La Licenza UEFA impone, nel caso di iscrizione a una competizione europea, il rispetto del Fair Play Finanziario vincolando quindi il rapporto entrate-uscite. Tale obbligo, ricordiamolo, è previsto dalla Serie A 2018/2019. Le squadre dotate di licenza UEFA, tra queste la Sampdoria, prima a comunicarlo nel 2017, si troveranno avvantaggiate rispetto alle altre più in difficoltà.

LICENZA UEFA, I PARAMETRI DA RISPETTARE

La Licenza UEFA tiene conto di cinque categorie:

  • criteri sportivi
  • criteri infrastrutturali
  • criteri organizzativi
  • criteri legali
  • criteri economico-finanziari

Ogni club deve avere un settore giovanile, ha l’obbligo di garantire la formazione fin dai pulcini con destinazione prima squadra, deve contare su uno staff dedicato e deve mettere a disposizione dei giocatori strutture adeguate. Gli stadi devono essere certificati UEFA e c’è anche la necessità di proporre strutture d’allenamento idonee. Le società devono essere organizzate con figure chiave in ambito della sicurezza, del controllo e della gestione del club. Le società devono avere una struttura chiara e riconoscibile e devono presentare tutta la documentazione necessaria per stabilire il grado di solvibilità della stessa oltre che la struttura della proprietà della società.

LICENZA UEFA, I PARAMETRI FINANZIARI

Infine, e questo è l’elemento peggiore per alcune squadre di Serie A, la Licenza UEFA viene concessa con il rispetto dei seguenti parametri finanziari

  • Bilancio sottoposto a revisione
  • Situazione patrimoniale-economica sottoposta a limited review semestrale in caso di bilanci con scadenza non prevista nell’anno solare
  • Assenza di debiti scaduti nel trasferimento di giocatori
  • Pagamento dei dipendenti e versamento dei contributi
  • Dichiarazione scritta che attesti la veridicità di quanto presentato

La mancanza di anche uno solo di questi elementi porta alla mancata concessione della Licenza UEFA

Con la stagione 2018/2019 e il rispetto del pareggio di bilancio questi parametri potranno diventare determinanti anche nell’iscrizione delle squadre di Serie A al campionato successivo. Michele Uva ha confermato che si tratterà di un criterio ammissivo mentre già dalla stagione 2017/2018 potrebbe esserci il blocco dei trasferimenti per le società con problemi di bilancio.

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