L’Agenzia spaziale europea (ESA) ha concesso a ClearSpace, un’azienda spaziale con sede in Svizzera, il permesso di lanciare il suo primo progetto, ClearSpace-1, nel 2026. L’obiettivo principale del progetto è rimuovere i detriti spaziali che sono ancora in orbita intorno al pianeta. Questi detriti spaziali mettono in pericolo sia le missioni attuali che quelle future.
I detriti spaziali si sono accumulati in modo significativo a seguito del recente forte aumento dei lanci spaziali, in particolare da parte di compagnie private. Questi detriti potrebbero entrare in collisione con gli attuali satelliti e altri veicoli spaziali, infliggendo danni e forse interrompendo i sistemi di comunicazione.
ClearSpace-1, un enorme veicolo spaziale robotico a quattro braccia, è stato costruito. Ha lo scopo di raccogliere detriti spaziali e trasferirli verso la Terra per incendiarsi nell’atmosfera. L’obiettivo principale del veicolo spaziale sarà lo stadio superiore del Vega Secondary Payload Adapter (VESPA) che è stato schierato da un razzo dell’ESA nel 2013.
Dopo l’approvazione di VESPA, ClearSpace cerca di fornire la tecnologia per la gestione autonoma dei detriti nello spazio. Le missioni future saranno inviate dall’azienda per determinare se i detriti spaziali richiedono di essere riforniti o deorbitati per prolungarne la vita.
Per affrontare il problema dei detriti spaziali, ClearSpace impiega ora un equipaggio di 90 persone. Nell’ottobre dello scorso anno, hanno condotto un test di prova. Ora che l’ESA ha dato la sua recente autorizzazione, il team si sforzerà di completare i progetti di ClearSpace-1, procurarsi le attrezzature e costruire la missione su vasta scala che verrà lanciata nel 2026.
Quasi 5.000 oggetti non operativi sono attualmente nello spazio. Ciò è contrario ai 3.400 satelliti funzionanti nella loro orbita, secondo il sito web di ClearSpace. Si prevede che la popolarità di servizi come Internet via satellite aumenterebbe la quantità di spazzatura spaziale in orbita.
L’ESA dovrebbe svolgere diverse missioni come parte del suo obiettivo zero detriti. Il costo previsto della missione ClearSpace-1 è di 132 milioni di dollari. L’ESA ha valutato all’inizio di questo mese una vela frenante che può deorbitare i satelliti al termine della loro missione.
La sicurezza delle missioni spaziali in corso e future dipende dall’obiettivo di ClearSpace di rimuovere la spazzatura spaziale. Il numero di nazioni che pianificano di lanciare missioni spaziali aumenterà probabilmente, contribuendo a un aumento dei detriti spaziali. Un aspetto importante per ridurre questa minaccia sarà svolto dalla tecnologia all’avanguardia di ClearSpace e dalla collaborazione con l’ESA.
Un risultato importante per ClearSpace è l’accettazione da parte dell’ESA del lancio di ClearSpace-1 nel 2026. Si prevede che questa missione rivoluzionerà il settore della pulizia dei detriti spaziali. Oltre a rimuovere i detriti spaziali, la missione aprirà la porta a successive missioni che potranno occuparsi autonomamente della spazzatura spaziale. Con l’uso di questa tecnologia, ClearSpace spera di promuovere la sostenibilità dell’esplorazione spaziale a lungo termine e garantire la sicurezza delle missioni spaziali attuali e future.