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Marcello Lippi

Marcello Lippi nuovo ct della Cina? A cosa serve davvero?

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Marcello Lippi nelle prossime ore potrebbe diventare il nuovo Ct della Cina. Il tecnico dell’Italia Campione del Mondo 2006 è atteso nelle prossime ore a Pechino per discutere del nuovo incarico, della sua fattibilità e del riconoscimento economico da attribuire al tecnico di Viareggio. Interessante come mossa. Ma perché proprio Marcello Lippi? Sarà la sua esperienza in panchina al Guangzhou Evergrande? Sarà che è visto come l’unico in grado di far risorgere la Nazionale sconfitta da Siria e Uzbekistan? Chissà.

MARCELLO LIPPI, IN CINA LE SUE ULTIME GIOIE

Ma perché Marcello Lippi? Le azioni del tecnico di Viareggio negli ultimi anni sono andate calando. Dopo la straordinaria conquista del titolo Mondiale nel 2006, agevolato da una squadra che si muoveva come un solo uomo, l’ex allenatore della Juventus ha avuto solo due esperienze. La prima, tragica, alla guida dell’Italia al Mondiale 2010 con eliminazione al primo turno. La seconda, più soddisfacente, alla guida dei cinesi del Guangzhou Evergrande. Marcello Lippi rimase alla guida dei giallorossi per tre stagioni conquistando tre titoli consecutivi, una Coppa dei Campioni d’Asia, una Coppa Nazionale.

LE DIFFERENZE TRA GUANGZHOU E NAZIONALE

In Cina Marcello Lippi, 68 anni compiuti lo scorso aprile, ha trovato una seconda giovinezza. Tuttavia è stato agevolato dalla presenza in squadra di giocatori tecnici con una discreta esperienza provenienti da nazioni più probanti dal punto di vista calcistico come Muriqi, Dario Conca, Elkeson, in grado di sopperire alle mancanze capitali dei compagni di squadra cinesi. Con la Nazionale le cose saranno notevolmente diverse. La sfida appare improba e ci si chiede perché sia necessario affidarsi a una “figurina”, con tutti il rispetto per Marcello Lippi. Un Commissario Tecnico chiamato ad amalgamare una Nazionale le cui individualità tecniche non sono poi così eccelse con l’obiettivo di vincere il Mondiale 2030 che la Cina vuole organizzare in casa.

LEGGI ANCHE: Calcio, la Cina perde contro la Siria, i tifosi protestano in strada

MARCELLO LIPPI ALLE PRESE COL LIVELLO BASSISSIMO DELLA NAZIONALE CINESE

Marcello Lippi non serve. Perché? Basta vedere il gol subito dalla Cina nella sfida persa a Tashkent contro l’Uzbekistan, 2-0 secco e senza appello:

Tra le fila cinesi manca tutto. Tattica. Senso della posizione. Fisico. Rudimenti tattici. I giocatori si muovono in campo come se fossero alla prima apparizione nel palcoscenico calcistico. Il risultato è bugiardo nel senso che l’Uzbekistan avrebbe potuto segnare almeno altre quattro reti. Senza fatica. Un commissario tecnico come Marcello Lippi non può fare altro che andare lì per assistere allo sfacelo. Perché manca la base. Manca la polpa. Ancora peggiore la sconfitta subita dalla Cina in casa a Xi’an contro la Siria.

Loffio cross dai 20 metri centrale, attaccante che supera in scioltezza 3 difensori schierati a caso, portiere in uscita disperata e raffazzonata, gol a porta vuota. Questa è la tecnica della Cina odierna e vedere un Marcello Lippi pronto a prendere le redini della Nazionale sa più che altro di scelta prestigiosa per “chiudere la carriera”.

LA “CULTURA DEI TIFOSI”: UN CT DI PALLAVOLO FEMMINILE AL POSTO DEL CT DI CALCIO MASCHILE

Peraltro ricordiamo che dopo la sconfitta di Xi’an centinaia di tifosi cinesi hanno dato vita a una protesta spontanea chiedendo la testa del commissario tecnico Gao Hongbo, saltato dopo la partita persa a Tashkent. Tra i colpevoli venne individuato anche il Presidente della locale Federcalcio, Cai Zhenhua, rimasto invece al suo posto e il presidente cinese Xi Jingping accusato di buttare via i soldi dei contribuenti per finanziare il calcio. Per dare un’idea della cultura calcistica in Cina, i tifosi volevano sulla panchina Lang Ping, commissario tecnico della Nazionale femminile di pallavolo. Chiaramente Marcello Lippi è molto meglio, anche solo per il fatto di sapere di cosa si sta parlando.

IL CALCIO CINESE? BELLE ACCONCIATURE E POCO ALTRO

Ormai il Mondiale 2018 per la Cina è una chimera. I giallorossi sono ultimi nel loro girone a meno otto punti dall’Uzbekistan secondo con ancora sei partite da giocare. Magari Marcello Lippi riuscirà nel miracolo ma sarà molto difficile. Le “vecchie glorie” del calcio europeo da un certo punto di vista fanno bene a provare a riscuotere la pensione in Cina ma allo stesso tempo non possono nulla davanti a un movimento che non è ancora decollato. I giocatori al massimo evocano le movenze delle star di oltreUrali. Magari anche la capigliatura. Per il resto la differenza, sopratutto tecnica, è abissale.

UNA GENERAZIONE PERSA. SERVE UN ALTRO LAVORO.

Per la Cina a livello calcistico questa è una generazione persa. Serve lavorare sui bambini di oggi, spiegare loro i fondamentali, dare il significato della parola “calcio”. Dubitiamo però che Marcello Lippi vada in Cina a fare questo. Al massimo starà in panchina col suo sigaro scuotendo la testa a ogni errore banale dei giocatori. Però sarà su una panchina prestigiosa. E proverà a fare il suo.

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Maghdi Abo Abia. Questo è il suo nuovo esperimento editoriale dopo i cinque anni passati alla redazione di Giornalettismo. Ultimometro è un sito di sport, cultura, notizie dal mondo e dal web con uno sguardo alla notizia e non al click facile. Per contattarlo scrivete a Ultimometronews@gmail.com

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