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Torino, aggredito calciatore per aver difeso il compagno da insulti razzisti

in Società Da

Gianluca Cigna voleva difendere un compagno oggetto di insulti razzisti durante una partita di terza categoria piemontese. Invece è stato aggredito e rischia di perdere un occhio. Tutto è accaduto al termine della partita tra Atletico Villaretto e Mappanese. Cigna, 28 anni, stava uscendo dal campo quando è stato aggredito da un avversario insieme ai genitori. La sua colpa? Aver difeso da capitano dell’Atletico un compagno di squadra di origine senegalese, Mbaye Mamadou.

INSULTI RAZZISTI IN TERZA CATEGORIA A TORINO: “PRESO DI MIRA UN GIOCATORE SENEGALESE”

Gli insulti razzisti, riportano Repubblica e SprinteSport, hanno scatenato una rissa in campo sedata dai giocatori. Il grosso è accaduto al termine della partita. Alessandro Padalino, tecnico dell’Atletico Villaretto, ha raccontato di aver visto gli avversari sopra le righe già dall’inizio dell’incontro con il loro allenatore che ha fatto di tutto per calmarli. I giocatori della Mappanese, sempre secondo il tecnico dell’Atletico, avrebbero preso di mira Mbaye. Il senegalese, secondo un dirigente della Mappanese, avrebbe invece iniziato per primo “picchiando come un fabbro”. Infine è stato espulso per una gomitata.

INSULTI RAZZISTI, L’AGGRESSIONE, L’OPERAZIONE E IL RICOVERO

Dopo la partita invece c’è stata l’aggressione la cui dinamica verrà determinata con tutta probabilità dai Carabinieri e dalla magistratura. Gianluca Cigna è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino e qui operato d’urgenza. Il giocatore ha riportato lo sfondamento di un’orbita ed è in gravi condizioni. I medici temono che a causa del trauma possa avere danni irreversibili alla vista oppure che possa anche perdere un occhio. Giuseppe Cigna, padre di Gianluca, ha riferito che la loro intenzione è quella di sporgere denuncia contro i responsabili dell’aggressione. Determinante sarà in questo senso la testimonianza del giocatore.

INSULTI RAZZISTI, PARLA GIANLUCA CIGNA: “QUESTO RAGAZZO MI PROVOCAVA, GLI HO LANCIATO UN BICCHIERE DI BIRRA E…”

Insulti razzisti, questa è la testimonianza di Gianluca Cigna raccolta all’Ospedale San Giovanni Bosco dove è ricoverato.

“Finita la partita i Carabinieri hanno preso i nomi di chi ha detto gli insulti razzisti. Fuori dal campo quando sono uscito dagli spogliatoi c’era un gruppetto di ragazzi, degli avversari, tra cui questo ragazzo, un calciatore, con cui ci siamo presi a parole. E continuava a stuzzicare, a stuzzicare […] un mio compagno mi ha offerto un bicchiere di plastica con della birra. Sono uscito dal bar e c’era ancora quel ragazzo che stuzzicava, stuzzicava, stuzzicava. Non ci ho visto più e gli ho lanciato questo bicchiere di birra […] uscito dalla porta dell’impianto sportivo davanti mi sono trovato il mondo di loro. Questo ragazzo mi ha tirato un pugno e mi ha sfasciato il cranio […] il padre di questo ragazzo mi abbia sbattuto contro una macchina, ho rotto uno specchietto”

GLI AVVERSARI: “QUELLO MENAVA COME UN FABBRO, L’HANNO ESPULSO PER UNA GOMITATA IN FACCIA A UNO DEI NOSTRI”

La Mappanese dal canto suo reagisce sulla pagina Facebook del club in cui si contesta questa versione definendola “di parte”. La squadra ha vinto sul campo contro l’Atletico Villaretto per 3-4 e ci sarebbe ancora molto da dire per loro

La Mappanese sostiene che non ci sia stato alcun agguato da parte della squadra a un giocatore dell’Atletico Villaretto e che anzi sono stati attaccati da elementi della squadra avversaria perché “dicono che abbiamo offeso un giocatore di colore quando questo per tutta la partita ha menato come un fabbro ed è stato espulso per una gomitata in faccia a un nostro giocatore“. Si continua sempre sul profilo della Mappanese:

Emerge però che qualcosa dev’essere accaduto all’esterno del campo. Un qualcosa sintetizzato nel pensiero “ordinaria giornata di follia collettiva” in cui “il più esagitato è finito in ospedale”.

Saranno le indagini a definire eventuali responsabilità.

(Photocredit copertina Torino IAmCalcio)

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Maghdi Abo Abia ci riprova su Ultimometro. Si tratta del suo esperimento nato a seguito della conclusione del suo lavoro all'interno di Giornalettismo. Punta alla qualità, non al click. Sogna nel Seo. Un dilettante che si diletta.

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