Enzo Maiorca è morto. Uno dei più grandi apneisti mondiali se n’è andato a Siracusa, la sua città, a 85 anni. Un professionista esemplare, conosciuto in tutto il mondo per le sue capacità sportive e per la sua sensibilità in mare. Un professionista che, purtroppo, vide cambiare in peggio la sua vita il 22 settembre 1974 nella baia di Ieranto, sulla costiera sorrentina. Una bestemmia esclamata in diretta televisiva, per due volte, cambiò per sempre il suo rapporto con lo sport e la televisione. Tutta colpa di qualcuno che si intromise nel corso del suo tentativo di conquistare un record mondiale.
ENZO MAIORCA, L’INCIDENTE DELLA BESTEMMIA
Enzo Maiorca quel 22 settembre 1974 sperava di toccare in apnea la profondità di 90 metri. Si preparò per mesi alla missione. L’appuntamento era quello delle grandi occasioni, tanto che la Rai per la prima volta nella sua storia pensò di mandare in diretta il tentativo di record. Enzo Maiorca iniziò la sua discesa salvo scontrarsi a circa 20 metri di profondità contro qualcuno che volle vedere il record da vicino. L’apneista uscì dall’acqua arrabbiato come non mai al grido di “Chi è quel coglione di merda”, seguito dalla famosa bestemmia e dalla frase, altrettanto famosa: “Non si scherza con la pelle della gente”.
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ENZO MAIORCA, LE SCUSE DI ENZO BOTTESINI
Enzo Maiorca si scontrò con Enzo Bottesini, esperto d’immersioni, istruttore subacqueo, già campione di “Rischiatutto” e inviato Rai. Le cronache dell’epoca dicono che mentre Enzo Maiorca dichiarava che non se ne sarebbe mai andato prima di conoscere il responsabile dell’incidente, Bottesini se ne andò per paura di scontrarsi con la furia dell’uomo. La sera i due s’incontrarono con il cameraman Rai che porse le sue più sincere scuse a Enzo Maiorca che le accettò di buon grado. Tuttavia quella bestemmia costò allo sportivo l’allontanamento per molti anni dalla televisione. Un episodio che mortificò la carriera dell’apneista che nonostante le decine di record verrà ricordato sopratutto per questo incidente.
