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Milan, a che punto è la trattativa per la cessione ai cinesi?

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Milan, a che punto è la trattativa per la cessione ai cinesi? Se la società rossonera fosse una persona potremmo porre la domanda in modo chiaro e semplice. Invece non è così. Perché il passaggio di consegne del 99,93 per cento della società rossonera in mano a Fininvest alla Sino-Europe Sports Investment Management Changxing, società costituita per rilevarne il possesso, appare sempre più fumoso nonostante la finanziaria di casa Berlusconi abbia assicurato che siano già arrivati 100 milioni di euro.

MILAN, UNA TRATTATIVA TROPPO LENTA PER IL MONDO DI OGGI

In un’epoca fatta di velocità, di wearable technology, di sharing economy, di lavoro liquido, di reperibilità ventiquattro ore su ventiquattro, stupisce la lentezza esasperante di un passaggio di consegne teoricamente molto rapida. Io vendo un bene, tu metti i soldi, verifichiamo la solidità finanziaria dell’operazione, firmiamo e brindiamo. Pressapoco ciò che è accaduto con la cessione del 68,55 per cento dell’Inter da Erick Thohir a Suning. Quando le trattative si tirano per le lunghe non è mai un buon segno.

MILAN, I DUBBI DI BLOOMBERG SULLA CORDATA CINESE

Nei giorni scorsi Bloomberg aveva messo in dubbio per due volte l’effettiva solidità finanziaria del gruppo Sino-Europe Sports Investment Management Changxing, gruppo al cui interno è presente la Haixa Capital, fondo di stato cinese per lo sviluppo e gli investimenti che prenderebbe il 15 per cento del club, fondo che in Europa ha come unico interesse la partecipazione ad allevamenti di polli in Francia. Anzi, il 20 settembre è stato pubblicato un articolo in cui si parla chiaramente di un falso documento bancario usato nelle prime fasi della trattativa. Una denuncia pesante che arriva da una fonte, Bloomberg, altrettanto pesante.

 

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FININVEST HA OTTENUTO 100 MILIONI DI EURO NON RESTITUIBILI. MICA MALE NO?

La conferma sarebbe arrivata dalla Bank of Jiangsu direttamente a Bloomberg con la conferma di non aver mai emesso un documento a suo nome relativo all’operazione. L’origine della lettera è quindi sconosciuta, sconosciuta come Li Yonghong a capo della Sino-Europe Sports Investment Management Changxing che non ha mai confermato di aver usato tale documento. Tale mancata conferma arriva anche da Fininvest che a sua volta ha dichiarato il 7 settembre di aver ricevuto dalla cordata 100 milioni di euro, divisi in due tranches. Tali soldi non sono restituibili. Fanno parte dell’accordo. Sono di Fininvest.

IL NODO CLOSING PREVISTO IL 5 DICEMBRE

Il venditore dice di aver avuto i soldi e fin qui va bene. Solo che non bastano. Il gruppo cinese dovrebbe sborsare altri 350 milioni di euro in tre anni solo per sovvenzionare l’attività del Milan. Leggasi quindi stipendi, acquisti, logistica. Un’inezia rispetto ai 740 milioni di euro che dovrebbero essere versati dalla Sino-Europe Sports Investment Management Changxing entro il closing previsto al massimo entro lunedì 5 dicembre, soldi comprensivi di 220 milioni di euro di debiti. E poi c’è quella storia legata al documento che la banca dice di non aver emesso. Sia i cinesi sia Fininvest non confermano. E non smentiscono. Allora?

LA PROPOSTA DEI CINESI: DA 200 A 500 MILIONI DI EURO DI RICAVI IN 5 ANNI

Bloomberg qualche giorno prima della bomba legata al documento usato e non emesso dalla Bank of Jiangsu aveva messo in dubbio l’effettiva solvibilità finanziaria della Sino-Europe Sports Investment Management Changxing che starebbe cercando finanziatori che diano una mano all’acquisto della società. Per farlo prometterebbero un aumento dei ricavi del club da 200 a 500 milioni di euro in cinque anni con un valore che potrebbe arrivare a 2,9 miliardi di euro. Come si potrebbe arrivare a tutto questo? Aumentando la presenza del marchio in Cina.

LA CINA SBARCA IN EUROPA IN OTTICA MONDIALI 2030

Come ricorda Reuters, la Cina in previsione dei Mondiali 2030, manifestazione che vorrebbe accaparrarsi a tutti i costi, ha deciso di buttare soldi nel mondo del calcio acquisendo società senza sapere come funziona il mondo del pallone. Suning è un gruppo specializzato nella produzione di macchine per la cottura del riso e forni a microonde. L’Haixa Capital in Europa ha comprato allevamenti di polli in Francia. Sempre in Francia, il Nizza è stato acquistato da Chein Lee, co-fondatore della catena di alberghi 7 Days Inn mentre in Inghilterra l’Aston Villa è di proprietà del magnate Xia Jiantong.

GLI ALTRI VENDONO, IL MILAN NO

Eppure anche i meno attenti possono notare una differenza tra il Milan e le altre società. I loro cinesi hanno acquistato. La Sino-Europe Sports Investment Management Changxing invece no. Ha pagato 100 milioni, fa fatica a trovare gli altri soldi e si rischia di arrivare al closing con un nulla di fatto. 100 milioni di euro persi e Fininvest che ride. Sui social iniziano a serpeggiare le prime voci relative ad una trattativa falsa finalizzata a far tornare in Italia soldi del Cavaliere rimasti all’estero. Diciamolo subito: trattasi di calunnie con risvolti penali che vanno respinte con fermezza. Tuttavia se certe voci iniziano a girare vuol dire che l’operazione agli occhi dei tifosi non è chiara e con il passare dei giorni lo è sempre meno. Ci vorrebbe una mossa della società ma non sembra destinata ad arrivare.

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Maghdi Abo Abia. Questo è il suo nuovo esperimento editoriale dopo i cinque anni passati alla redazione di Giornalettismo. Ultimometro è un sito di sport, cultura, notizie dal mondo e dal web con uno sguardo alla notizia e non al click facile. Per contattarlo scrivete a Ultimometronews@gmail.com

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