Un salvagente fatto indossare alla statua di Domenico Modugno a Polignano a Mare. Questo il gesto di Driton Selmani, artista kosovaro nato nel 1987 a Pristina. Un colpo d’artista che vuole essere anche un atto d’accusa e di denuncia nei confronti di coloro che lasciano morire i migranti in mare nel corso del loro viaggio verso l’Europa. Un gesto forte concluso con il sequestro del salvagente da parte dei Carabinieri. Domenico Modugno probabilmente avrebbe apprezzato. Del resto è lui che parlando a un’aspirante suicida lo convinse a rinunciare invitandolo a riflettere su quanto il mondo sia meraviglioso.
DOMENICO MODUGNO, IL SALVAGENTE E IL SIGNIFICATO
Driton Selmani ha voluto “vestire” Domenico Modugno sfruttando la posizione della statua dedicata al più famoso cantautore italiano al mondo. La scultura mostra l’autore di “Volare” muoversi verso la terra dal mare con le braccia aperte. Un’immagine forte che è stata sfruttata da Selmani per simboleggiare i gesti naturali dei migranti che approdano sulla terraferma a braccia aperte, spalancate. Con indosso un salvagente, cercano accoglienza e un futuro sulla nuova terra che non è detto sia pronta ad accoglierla.
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LA PASSIONE DI CHI TOCCA TERRA DOPO AVER RISCHIATO LA VITA IN MARE
La statua di Domenico Modugno così vestita ha naturalmente scatenato reazioni di vario tipo. Come ricorda Artribune Driton Selmani si trova a Polignano a Mare per la sua mostra personale nello spazio “Exchiesetta”, all’interno di una cappella sconsacrata affacciata su una delle terrazze del Paese. Il lavoro dell’autore richiama l’odissea di uomini e donne in fuga e rappresenta la gioia di approdare sulla terraferma. L’intenzione, chiara, è quella di scatenare una riflessione sull’entusiasmo di chi arriva dopo aver rischiato la vita. Evidente il richiamo all’installazione dell’artista cinese Ai Wei Wei sulla facciata di Palazzo Strozzi a Firenze.
DRITON SELMANI COME AI WEIWEI
Reframe, questo il nome dell’opera a cura dell’artista cinese. 22 gommoni appesi alle finestre del palazzo che ospita la sua mostra e che richiama il dramma dei migranti impegnati in un viaggio pericoloso verso le coste dell’Europa. L’artista, ripreso da Repubblica, ha spiegato che tale installazione si ispira “al problema dei rifugiati, un tema fondamentale dell’attualità del mondo e dell’Europa oggi. Penso sia una grande opportunità dare una nuova cornice, un nuovo punto di vista su questo tema, fornire un nuovo modo di comprendere quello che sta succedendo. L’opera diviene un grande annuncio per la mostra: dare una forte identità a quello che crediamo, sostenere l’uomo e sostenre i diritti umani”.


