Perché l’Italia del Rugby perde sempre? Perché l’ultima sconfitta contro l’Inghilterra per 36-15 è stata accolta con tripudio nonostante l’ennesima sconfitta? Perché nel rugby vince il più forte. Semplice. Ma a differenza di quanto accaduto ad esempio contro l’Irlanda con l’Italia battuta 10-56 a Twickenham la squadra azzurra guidata da Conor O’Shea con Brendan Venter allenatore della difesa ha sviluppato una tattica innovativa quanto vecchia come il Rugby stesso mandando in confusione l’Inghilterra per tutto il primo tempo. Nella ripresa i “finishers” inglesi, la panchina composta da giocatori grossi e atletici, hanno avuto la meglio dei rimpiazzi italiani. La sconfitta è arrivata anche stavolta ma ha un sapore diverso. Migliore.
RUGBY, L’ITALIA RISCOPRE LA RUCK. E GLI INGLESI VANNO IN CRISI
Perché? L’Italia del Rugby ha perso anche stavolta, vero. Ma c’è sconfitta e sconfitta. Come in Trainspotting quando Renton esclama “c’è un’ultima pera e un’ultima pera”, anche questa partita va analizzata nel suo contesto. Parliamo della tattica scelta dal duo Conor O’Shea – Brandan Venter. Parliamo di un nuovo tipo di difesa spiegato in maniera perfetta dall’Independent. L’Italia ha semplicemente rifiutato d’ingaggiare la “ruck”. Come ha fatto? Ha seguito alla lettera il regolamento. Quando un giocatore inglese prendeva la palla e la teneva a terra sui suoi piedi, la controparte italiana evitava il contatto fisico rimanendo a un metro dal giocatore. In questa maniera non si forma la ruck e il gioco può continuare. L’Italia poteva girare intorno al portatore di palla senza commettere fuorigioco.
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RUGBY: IL CAPITANO INGLESE CHIEDE ALL’ARBITRO LA REGOLA. E LUI “NON SONO IL TUO ALLENATORE”
La tattica è stata ritenuta necessaria per due motivi. Generalmente l’Italia è molto fallosa in questo tipo di raggruppamento. In secondo luogo gli arbitri dell’emisfero Nord tendono a punirci oltremodo. Allora è stato necessario cambiare. La scena è stata tanto geniale quanto imbarazzante per gli inglesi. Il pubblico di Twickenham ha iniziato a ululare mentre i giocatori non capivano cosa stesse accadendo. A questo punto, ed era il minuto 35, sul risultato di 5-3 per gli inglesi, il flanker James Haskell (il capitano, mica l’ultimo arrivato) è andato a chiedere spiegazioni all’arbitro francese Romain Poite ottenendo una risposta destinata ad entrare nella storia: “I’m the referee, not your coach“. Il video dice tutto. Da notare la risata di Poite al termine della spiegazione. Un francese che insegna a un’inglese una regola inventata da quest’ultimo. Un po’ di sciovinismo dell’hexagone che non guasta mai.
INGHILTERRA-ITALIA: IL VIDEO DELLA META DI GIOVANBATTISTA VENDITTI
L’arbitro ha spiegato la regola ai giocatori inglesi, che non la sapevano. Così come il tecnico Eddie Jones. La meta nel finale di Giovanbattista Venditti che raccoglie una punizione finita sul palo di Tommaso Allan e la schiaccia nell’area di meta inglese nel mutismo di Twickenham porta l’Italia per la prima volta nella sua storia in vantaggio contro l’Inghilterra, in trasferta. 5-10. Notare lo sguardo attonito degli inglesi.
.@giambavenditti è più veloce, strappa l’ovale dopo il palo di Allan ed è META! MAI PAURA! #ENGvITA #6Nazioni pic.twitter.com/Ny1PNJHjyw
— DMAX Italia (@dmaxitalia) 26 febbraio 2017
INGHILTERRA-ITALIA, IL VIDEO DELLA META DI MICHELE CAMPAGNARO
Nel secondo tempo l’Inghilterra ha piazzato due mete in un nulla. L’Italia sembrava destinata a capitolare fino alla cavalcata di Michele Campagnaro che sfonda la difesa inglese e schiaccia in meta. L’ingresso dei “finishers” biancorossi ha fatto la differenza contro un’Italia stanca dalle seconde linee non all’altezza. Ed ecco che l’Italia ha perso ancora, 36-15.
Cosa ha fatto Campagnaro! Cosa ha fatto Campagnaro! La @Federugby lotta ancora! #ENGvITA #6Nazioni pic.twitter.com/tA0JLV7JN0
— DMAX Italia (@dmaxitalia) 26 febbraio 2017
GLI INGLESI IGNORANO LE REGOLE DEL RUGBY E CI RESTANO MALE
Ma perché questa sconfitta è diversa dalle altre? Perché l’Italia ha dominato sul gioco l’Inghilterra per 60 minuti. Con una tattica tanto vecchia quanto nuova. Eddie Jones, australiano allenatore delle “Rose” ha tuonato contro il piano di Conor O’Shea e Brendan Venter. “Questo non è rugby”. Ha dovuto gridare così sopratutto per proteggere sé stesso e la squadra. Lui non ha capito una regola fondamentale e ha dimenticato che l’Australia ha usato lo stesso piano contro l’Irlanda nei test match del novembre 2016. I giocatori, dal canto loro, ignoravano la regola.
L’ITALIA DEL RUGBY PERDE SEMPRE. MA NON QUESTA VOLTA
L’Italia ha insegnato le regole del rugby agli inventori mettendoli sotto sul piano del gioco e sul piano della mente. E dire che agli inglesi sarebbe bastato un pick and go, ovvero la raccolta della palla da parte di un inglese dopo che il compagno era finito a terra, per guadagnare metri e sfruttare l’inferiorità italiana che si sarebbe venuta a creare, per segnare almeno una meta e mandare in fumo il piano italiano. Non è stato fatto. Perché non hanno capito nulla. O peggio, gli inglesi convinti del loro gioco muscolare si sono trovati in difficoltà al momento di usare la testa. E in questo senso l’Italia, anche se ha perso ancora, ha battuto per la prima volta gli inglesi sul piano della tecnica e della tattica. Questo vale più di qualsiasi vittoria. Se ci mettiamo il primo tempo in vantaggio in quel di Twickenham, allora la gioia è anche maggiore, per lo sconforto inglese.
VITTORIO MUNARI SPIEGA AGLI INGLESI IL MANCATO FUORIGIOCO SULLA RUCK
La dimostrazione di un pomeriggio fantastico? Vittorio Munari, storico commentatore del rugby italico oggi a Dmax, spiega agli attoniti tifosi inglesi presenti sugli spalti le regole base della ruck.
E Munari che spiega ai tifosi inglesi perché i giocatori italiani non sono in fuorigioco? Fantastico… 😂😂 #ENGvITA @Raiworlds @dmaxitalia pic.twitter.com/HHP8OlwVCv
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) 27 febbraio 2017
Ps: Se l’Italia avesse segnato una meta così cosa avrebbe detto Eddie Jones: “Questo non è calcio”?



