Terremoto in Nuova Zelanda, ecco le prove delle luci sismiche che hanno illuminato il cielo dell’isola del sud del Paese oceanico durante la scossa di magnitudo 8,1 che ha sconvolto l’area di Kaikorua. Il fenomeno, estremamente raro, è stato ripreso dai residenti spaventati dall’improvvisa luminescenza del cielo, da qualcuno confusa come un effetto dello sfregamento dei cavi elettrici scossi dal sisma. No. Quelle erano luci sismiche, definite tecnicamente “Luce tellurica”, un fenomeno raro legato a un terremoto di forte intensità.
TERREMOTO, LE LUCI SISMICHE CHE HANNO ILLUMINATO LA NUOVA ZELANDA
Il Terremoto in Nuova Zelanda del 14 novembre 2016 di magnitudo 8,1 ha sconvolto la costa est dell’isola del Sud da Blenheim e Christchurch con epicentro nella zona di Kaikorua. Il fondale del mare si è alzato di due metri sconvolgendo per sempre la costa e regalando al Paese metri cubi di territorio in più. Non si tratta però dell’unico fenomeno naturale sorprendente. Come detto la zona del terremoto è stata interessata dal fenomeno delle luci sismiche. Ovvero bagliori e luminescenze che appaiono in cielo prima, durante o dopo una scossa sismica. Le cause di questo fenomeno tanto inquietante quanto straordinario non sono al momento note. L’unica certezza è che una prima testimonianza relativa a tale evento naturale risale al 1783.
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LUCI SISMICHE, LA PRIMA TESTIMONIANZA NEL 1783 A MESSINA
Fu in quell’anno che si ebbe la testimonianza, per la prima volta, delle luci telluriche. La loro esistenza venne registrata a Messina. All’epoca il fenomeno venne descritto come “una luce di tale chiarezza da emulare lo splendore stesso del sole“. Era il 4 febbraio 1783. Poche ore dopo, il 5 febbraio, Messina e Reggio Calabria vennero devastate da un terremoto di magnitudo 6,9 che causò fino a 50.000 morti e che portò all’istituzione del primo regolamento antisismico d’Europa. La prima osservazione scientifica del fenomeno delle luci telluriche si ebbe invece in Giappone nel 1965 in occasione dello sciame sismico di Mitsushiro a Nagano. Il fenomeno è stato filmato anche in occasione del terremoto che ha scosso il Perù nel 2007 e del sisma che ha colpito il Cile nel 2010.
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LUCI SISMICHE, TUTTE LE TEORIE
L’origine delle luci telluriche al momento è ignota. Esistono diverse teorie che spiegano, o quantomeno ci provano, cosa accade quando si scatena un terremoto. Si pensa che tale fenomeno sia dovuto alla ionizzazione dell’ossigeno a opera di ioni provenienti da rocce presenti nel sottosuolo. Questi riescono a passare attraverso la roccia fratturata raggiungendo l’atmosfera dove vengono ionizzati degli strati d’aria formando un plasma che emette luce. Un’altra ipotesi è legata all’attività del quarzo presente in rocce coinvolte nel movimento tettonico in grado di formare campi elettrici. S’ipotizza inoltre che le luci telluriche possano essere originate dal campo magnetico terrestre o dalla ionosfera. Ultimamente si è diffusa la teoria secondo cui tale luce è frutto dello sfregamento di diversi tipi di roccia o che queste luci sono frutto di gas radon che emerge dalla crosta terrestre.
Le luci telluriche originate durante un terremoto dimostrano quanto poco conosciamo della Terra e quanto sia necessario per la Scienza continuare a studiare il nostro Pianeta.



