E se il gioco “Uno” fosse un anime? Come apparirebbe? Forse sarebbe una copia del popolare manga “Yu-Gi-Oh” disegnato da Kazuki Takahashi che ha per protagonisti un gruppo di ragazzi impegnati in un gioco di carte chiamato “Dual Monsters” in cui ogni giocatore acquista ed assembla un set di carte con tanto di mostri, magie e trappole, al fine di vincere un duello. Parliamo quindi di un gioco molto particolare, quasi di ruolo, che certo non puo’ essere assimilato a “Uno”.
UNO, LE CARTE PERICOLOSE
Si perché “Uno” è ben diverso in quanto lascia spazio ai concetti di strategia e, sopratutto, vendetta nei confronti dell’avversario. Tutto merito, o colpa, delle diverse carte azione come la “inverti”, “salto turno”, “pesca due carte”, “cambio colore” e la temutissima “Jolly pesca quattro carte”. L’anime di Uno potrebbe quindi essere strutturato come hanno previsto i creatori, una sfida tra “buono” e “cattivo” con un pubblico che commenta il gioco diviso tra entusiasmo e raziocinio, tra chi vede la vittoria vicina e chi invece teme la sorpresa.
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UNO, LA SUSPENCE
Sorpresa che arriva puntualmente con il “cattivo” che blocca il gioco del buono dapprima fermandolo con la “salto turno” per poi intervenire con la “Jolly pesca quattro carte”. La suspence è alle stelle, il buono sembra bloccato e come in tutti gli anime giapponesi al momento di massima tensione l’episodio si chiude dando appuntamento alla prossima puntata.


